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EL FENÓMENO KAUFMANN
Por Publicado el: 20/01/2014Categorías: En la prensa

Barenboim, Thielemann, La Scala, etc. ante el fallecimiento de Abbado

Comunicado del maestro Daniel Barenboim con motivo del fallecimiento de Claudio Abbado

Daniel Barenboim ha emitido este comunicado desde Sevilla, donde se encuentra para dirigir el taller de ensayos y los conciertos de la Orquesta West-Eastern Divan en Andalucía.

Conocí a Claudio Abbado a principios de los años cincuenta, cuando él estudiaba piano con Gulda en el Mozarteum de Salzburgo. En 1956 ambos participamos en un curso de dirección en Siena y desde entonces compartimos una estrecha amistad personal y artística. Tengo grandes recuerdos de él, como su reciente vuelta a La Scala de Milán en 2012, cuando actuamos juntos.

Con Claudio Abbado perdemos a uno de los grandes músicos de los últimos 50 años y uno de los pocos músicos que mantenían una relación muy estrecha con los diferentes géneros musicales. Su dedicación a la música contemporánea era especialmente destacable, como sus colaboraciones con compositores como Nono, Ligeti y Kurtag y la interpretación de sus obras durante su etapa como director musical de La Scala.

Quizá lo más significativo, en cualquier caso, sea el apoyo que prestó a los jóvenes músicos con la creación de muchas e importantes orquestas juveniles. En este sentido, era un pionero que trabajaba con nuevos intérpretes, los motivaba y apoyaba durante toda su carrera. Con esto dio un ejemplo al mundo al mantener que los jóvenes músicos sin experiencia pueden hacer música al más alto nivel cuando trabajan con la actitud y compromiso adecuados. Debemos reconocerle esto y mucho más.  Daniel Barenboim. Sevilla, 20 de enero de 2014

The Salzburg Easter Festival wishes to express its great sadness at the passing of Claudio Abbado, its former Artistic Director, on Monday, 20 January 2014.

 

Peter Alward, Intendant and Managing Director of the festival, says: “With Claudio Abbado, the world of classical music has lost one of its greatest interpreters. Those lucky enough to work with him could not fail to be positively influenced by the highest standards he set himself and others and by the charisma he projected. It is fortunate that so much of his work could be preserved for posterity, to the immense benefit of future generations. Claudio Abbado was Artistic Director of the Salzburg Easter Festival from 1994 until 2002. We wish to express our deep sadness at his passing and our sincerest condolences to his family.”

 

Christian Thielemann, the Artistic Director of the Salzburg Easter Festival, says: „I am very sad to receive the news of the passing of Claudio Abbado. I have always admired how he managed to combine emotions and intellect in his Interpretations. Abbado was an extraordinary opera and concert conductor and likewise a very sympathic and modest colleague. His death means a great loss for the musical world.”

 

Teatro alla Scala

Abbado, per sempre

Claudio Abbado ci ha lasciati. Ma alla Scala resterà per sempre. Questo è il suo Teatro: il luogo in cui rimane, concreto e tangibile, il segno del direttore senza confini, del musicista senza preconcetti, dell’uomo di teatro pronto a rischiare, dell’uomo di pensiero aperto al mondo.

Alla Scala, in cui debuttò trentaduenne con la Seconda Sinfonia di Mahler, Claudio Abbado ha donato diciotto dei suoi anni migliori: dal 1968, quando fu nominato Direttore Musicale dell’Orchestra, fino al 1986, quando si è conclusa la sua lunga stagione come Direttore Musicale del Teatro.

Il 30 ottobre 2012, la Sesta Sinfonia di Mahler lo ha riportato “a casa” dopo 26 anni di assenza; che forse non era vera assenza. Quel concerto, condiviso con Chopin insieme all’amico Daniel Barenboim, che ne ha raccolto il filo e le idee come Direttore Musicale del Teatro, ha chiuso l’arcata della storia e fermato il suo nome fra quelli di coloro hanno fatto la Scala come oggi la viviamo e il mondo la considera.

Alla Scala, Claudio Abbado ha realizzato una serie impressionante di spettacoli consegnati alla memoria, ha lavorato con i musicisti – autori e interpreti – più significativi del secondo Novecento, ha fondato la Filarmonica sul modello viennese, ha progettato e realizzato cicli sinfonici e operistici che hanno gettato le basi di un repertorio senza confini di lingua, cultura, stili e idee. Nella naturale convinzione che ogni confine è la morte della musica.

Il suo pensiero forte e la sua idea aperta di musica e di teatro insieme, hanno fatto entrare la Scala in una dimensione contemporanea, in sintonia con il nostro tempo, che ancora le appartiene e che ogni giorno, grazie a lui, è impegnata a rispettare.

Il pensiero che la Scala in ogni suo reparto e persona rivolge a Claudio Abbado oggi, nel giorno della sua scomparsa, è il pensiero orgoglioso di tutto ciò che di vivo uno dei più grandi “scaligeri” di ogni tempo ha lasciato in eredità al suo Teatro per affrontare il futuro.

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