Scala Comunicado de prensa: Pavarotti
LUCIANO PAVAROTTI
La Scala piange con Luciano Pavarotti la scomparsa di uno dei grandi tenori della sua famiglia. Ventotto anni di presenze regolari, centoquaranta fra serate d’opera e concerti di canto: lunga, densa e vibrante è la storia scaligera di Luciano Pavarotti. Iniziò giusto nel settembre 1964 con un recital di canto, insieme ad altri giovani debuttanti, si concluse nel dicembre del 1992 con Don Carlo. Una storia che si snoda attraverso Verdi soprattutto (con undici allestimenti), ma che ebbe nel prediletto Belcanto un ben equilibrato contraltare: Donizetti (6) e Bellini (5). Senza trascurare Puccini e Massenet.
I titoli sono quelli del grande repertorio: Rigoletto, La Bohème, I Capuleti e i Montecchi, La fille du régiment, Manon, L’elisir d’amore, La Favorita, Tosca, Lucia di Lammermoor, Aida, Un ballo in maschera, Don Carlo, la Messa da Requiem. Il tempo non ne ha cancellato il ricordo e la forza “di riferimento”.
Pavarotti mancò poche stagioni nei ventiquattro anni che corrono dal 1964 al 1988: la grandezza della Scala poggia con forza sul suo nome e sulla sua lezione di canto. Lezione che, forte di una “materia” prodigiosa, aveva nella dizione, nella pronuncia, nel giusto appoggio del fiato, nella parola limpida e tornita un modello fra i più alti nella storia del canto.
Per ricordare Luciano nel segno della vita, oltre che nel dolore del ricordo, la Scala ha progettato insieme al Teatro di Modena, e in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, un Concorso internazionale di canto intitolato a Luciano Pavarotti. Il Teatro di Modena lo ospiterà, la Scala si impegna a far cantare il vincitore sul palcoscenico del Piermarini, in uno degli allestimenti della stagione successiva. Così, Pavarotti morirà un po’ di meno.
“La Scala e il teatro d’Opera perdono con Luciano Pavarotti una delle voci più belle ed emozionanti di ogni tempo. Con lui un’epoca di splendore del canto lirico viene consegnata alla storia, al ricordo ancora emozionato di chi lo ascoltò in teatro e, per fortuna, alle registrazioni che sempre ne testimonieranno la grandezza. La Scala si ferma oggi per un minuto di doloroso silenzio. Tutti hanno ancora nel cuore la sua generosità di artista, che sembrava sempre cantare “per te”, e la parola italiana scolpita nel suo canto.
Nei giorni in cui si tremava per la salute di Luciano Pavarotti, la Scala ha deciso di fare subito qualcosa affinché il suo nome e la sua lezione continuassero a vivere: insieme al Teatro di Modena, che ne sarà la sede, e in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, abbiamo progettato un Concorso Internazionale di Canto, nel 2008, al quale la Scala contribuirà offrendo al vincitore l’occasione di esibirsi sul palcoscenico del Piermarini, in un allestimento della stagione successiva. Abbiamo pensato che questo fosse il modo migliore per continuare ad avere un poco Luciano Pavarotti ancora fra noi”.
Stéphane Lissner
Sovrintendente del Teatro alla Scala
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